Guerra

Guerra nucleare – Prima puntata

La guerra nucleare è davvero possibile? Ci dobbiamo preoccupare?

Parlare di attacchi nucleari porta a reazioni paradossali. Le bombe nucleari sono certamente le armi più pericolose che abbiamo a disposizione, e non tanto per gli effetti in sé di un singolo ordigno – anche se ce ne sono di terrificanti – quanto per la dinamica che dal singolo uso di un “piccolo” ordigno tattico porta velocemente a una escalation di bombardamenti strategici in grado di disintegrare il mondo.

In realtà chi sta leggendo queste righe molto probabilmente non ha nemmeno smesso di sorseggiare il caffè. La società moderna ha operato una vera e propria rimozione psicologica del rischio nucleare.

Nessuno ci crede per davvero.

Finita la guerra fredda è iniziato un processo di smantellamento delle testate, solo che non è accaduto nelle basi militari, ma nel cervello dei civili. Le bombe sono ancora lì, e vi assicuro sono in grande efficienza.

Anzi, c’è un Paese che ha pure investito molti soldi negli ultimi anni per sviluppare nuovi modi di consegnarle al destinatario e, spoiler alert, quel paese non è nostro amico. Parlo della Russia, ovviamente, che da questo punto di vista è molto più avanti degli Stati Uniti (e ci sono ragioni storiche ed economiche).

Aprire il capitolo nucleare è aprire il Vaso di Pandora, di cose da dire ce ne sono a vagonate e credo sia arrivato il momento di iniziare ad affrontarle, un po’ per volta, e non tanto perché mi aspetti per forza una guerra nucleare a breve, ma perché questa opzione, deve essere chiaro a tutti, è davvero sempre sul tavolo.

Soprattutto quando dovesse esserci uno scontro diretto tra potenze nucleari. Come Stati Uniti e Russia, o Cina.

Diversi tipi di bombe

Innanzi tutto bisogna distinguere tre classi di bombe. Partendo dal piccolo verso il grande, ci sono le bombe nucleari tattiche, quelle di teatro, e infine quelle più spaventose, quelle strategiche.

La capacità distruttiva delle bombe nucleari si misura in termini di chilotoni, che semplicemente sono le tonnellate di tritolo equivalente.

1 chilotone è il potere esplosivo di 1.000 tonnellate di tritolo.

Per capirci la bomba sganciata su Hiroshima era un ordigno da 16 chilotoni, mentre quella di Nagasaki da circa una ventina.

Ora, come al solito non esiste un valore di potenza oltre il quale la bomba è considerata strategica per definizione, ma per dare qualche numero oggi un ordigno nucleare tattico può avere tranquillamente una potenza di 50 chilotoni, o anche qualcosa di più, e nel caso di quelli di teatro possiamo arrivare anche a quasi 200 chilotoni.

Parliamo da più del doppio a dieci volte le bombe del 1945 sul Giappone. E siamo ancora nella scala bassa della classifica. Parliamo di bombe che sono pensate per un utilizzo diretto in battaglia, per frenare l’avanzata del nemico e rovesciare una situazione sfavorevole, non sono pensate per annientare l’avversario né per lanciarle sulle sue città.

Per capirci, queste potrebbero essere sganciate in Ucraina qualora la guerra dovesse diventare un rischio esistenziale per la Russia, ma ne parleremo in una prossima puntata.

La bomba H

Grazie all’ostinazione di un signore che si chiamava Edward Teller (sì, lo avete conosciuto nel film di Nolan) oggi disponiamo di uno strumento ancora più spaventoso, ciò che ai suoi tempi chiamavano “la super”.

Si tratta della bomba termonucleare, detta anche “bomba H”, dal nome dell’elemento principale che gioca il ruolo di protagonista nella reazione, l’idrogeno.

È una bomba a fusione nucleare, dove cioè l’energia viene liberata perché i nuclei degli atomi di un elemento leggero – di idrogeno in questo caso – si fondono tra di loro generando un elemento più pesante di quello di partenza.

Al contrario, le bombe nucleari “tradizionali” sono a fissione, cioè il nucleo dell’atomo di un elemento pesante, tipicamente Uranio o Plutonio, viene fratturato spaccandolo in due, e generando due elementi più leggeri di quello di partenza. Reazione anche in questo caso esoenergetica, cioè che produce energia.

Una bomba termonucleare (a fusione) per essere innescata ha bisogno di una bomba a fissione al suo interno. Ve lo dico in altre parole: il detonatore di una bomba H è una bomba nucleare “tradizionale”.

La prima esplosione nucleare serve solo per accendere la bomba a fusione.

È chiara ora la scala di energie in gioco?

Bene, questi oggetti non si misurano più in chilotoni, cioè in migliaia di tonnellate di tritolo equivalenti, ma in megatoni, cioè milioni di tonnellate.

La bomba più potente mai sperimentata e costruita è la Bomba Zar, testata nel 1961, che nella sua versione non depotenziata raggiunge i 100 Megatoni. E siamo a cinquemila bombe di Nagasaki.

Il test fu effettuato con una versione depotenziata a 50 Megatoni, perché quella da 100 fu considerata troppo pericolosa, e sfondò le finestre delle case a più di 1.000 chilometri di distanza.

Quando parliamo di bombe H parliamo di oggetti che non hanno limiti fisici e costruttivi e possono idealmente essere costruiti di qualsiasi potenza, virtualmente infinita.

Sebbene oggi le testate strategiche effettivamente dispiegate siano tra circa il megatone e il megatone e mezzo, ci sono simulazioni di una attacco nucleare dove una bomba strategica viene sganciata nel mare a nord ovest dell’Irlanda e l’esplosione spazza via in un colpo solo l’Irlanda e tutta la Gran Bretagna, raggiungendo quasi le coste della Francia.

Sono solo deterrenza

La ragione dell’esistenza di queste bombe è impedire che vengano usate. Sembra paradossale, ma è così. L’idea che due avversari siano dotati di questi sistemi di distruzione totale, con la certezza che non si può distruggere l’altro senza essere distrutti a propria volta, ha reso il mondo sicuro per molte decadi.

Ma ai tempi della guerra fredda nessuno si sarebbe sognato, nemmeno alla lontana, di far scoppiare una guerra nel cortile di casa dell’avversario.

Quello che sta succedendo in Ucraina, anche solo con l’invio di armi da parte occidentale, non sarebbe mai stato immaginabile.

Ecco perché ragionare con la testa della guerra fredda, dove comunque in almeno due occasioni siamo arrivati davvero a pochi secondi dalla guerra nucleare, non aiuta.

Il mondo non è più quello, e i rapporti di forza nemmeno, così come gli obbiettivi.

Ma per questa prima puntata ci fermiamo qui, avendo fatto una breve ricognizione nel mondo delle armi nucleari. Continuiamo nel prossimo episodio.

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Andrea Lombardi

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