Quello che sto per raccontarvi è sconcertante. E non lo racconta nessuno. Come sapete l’Unione Europea a partire dal 2014 ha iniziato ad applicare le sanzioni economiche alla Russia, e anche le sanzioni individuali ai cosiddetti “oligarchi”.
Ebbene, sapete come fa l’Europa a stabilire chi è un oligarca e chi non lo è? Guardate questo video che ho pubblicato ieri, o continuate a leggere.
Ve la faccio semplice: gli individui sanzionati non avendo fatto nulla (non hanno compiuto reati né illeciti di altro tipo) vengono colpiti da una legge ad personam. Sì, avete capito bene. Le sanzioni sono una vera e propria legge ad personam, un Regolamento di esecuzione in cui è riportato l’elenco, con nome e cognome, di tutte le persone sanzionate.
Non essendo questo l’esito di un procedimento giudiziario, capite bene che non possiamo ricostruire come è stato accertato lo status di oligarca. È una decisione arbitraria di un organo legislativo, in questo caso il Consiglio dell’Unione Europea.
Ebbene, qualche giorno fa un cosiddetto oligarca russo, Ališer Usmanov, ipersanzionato, ha vinto una causa in Germania.
Si stava battendo contro la rivista Forbes che in un articolo lo aveva definito “amico di Putin” e aveva detto di lui che “solo la sua vicinanza a Putin aveva risolto i suoi problemi economici”.
Chiamata in Tribunale, Forbes non è stata in grado di provare nessuna delle affermazioni fatte sul conto di Usmanov, così il giudice ha dato ragione a quest’ultimo. Forbes ha diffamato Usmanov, ufficialmente. Lo dice una sentenza.
Potrebbe sembrare una cosa di cui non ci interessa molto.C’è solo un problema, però.
Come decidiamo chi è oligarca?
Secondo una inchiesta del giornale Politico, che è riuscito a mettere le mani su cinque documenti segreti che l’Unione Europea ha utilizzato per decidere chi deve entrare nella lista degli oligarchi e chi no, quell’articolo di Forbes era una fonte usata dal Consiglio dell’UE per stabilire chi dovesse essere sanzionato o meno.
Capito? Il lavoro giornalistico, dichiarato fake news da un giudice tedesco, non viene dopo le sanzioni. Non è un rendiconto in cui si spiega ai lettori perché certe persone sono state sanzionate.
No.
È una delle fonti che l’Unione Europea ha usato per trovare le persone da colpire.
E sapete quali sono le altre fonti usate dall’UE? Ve lo dico io: pagine Wikipedia, traduzioni automatiche di riviste russe di dubbio gusto, articoli scritti dall’intelligenza artificiale, articoli non firmati o firmati da giornalisti che non esistono.
In soldoni, stiamo sanzionando le persone completamente a caso. Ma la verità è pure peggiore di questa, se volete altri dettagli vi rimando al video che trovate in apertura di questo numero della newsletter.
Fatene tesoro.