Indice dei contenuti
È arrivata in Cina una non-nuova polmonite batterica provocata da un agente patogeno che però sembra abbia guadagnato capacità di antibiotico resistenza.
E mo’ sono problemi.
Gli ospedali cinesi, come riportano i media internazionali, stanno facendo fronte a una nuova ondata di accessi per rispondere ai casi di contagio di questa polmonite.
Oggi vi do una notizia preoccupante, che sui giornali italiani è passata sì, ma sotto traccia e in modo eccessivamente rassicurante.
In realtà c’è poco da stare sereni, direi che l’approccio giusto è quello della attenta valutazione di ogni informazione, senza scadere nel panico ma stando pronti a reagire qualora le cose dovessero peggiorare.
Nessun nuovo virus
È successo che gli ospedali cinesi hanno iniziato a saturarsi nella seconda metà di novembre, in modo anomalo rispetto agli ultimi anni, come dimostra il grafico seguente che compara quest’anno rispetto al precedente. Gli accessi sono stati in gran parte composti da bambini colpiti da infezioni respiratorie da Mycoplasma. Non una malattia nuova, ma attenzione, seguitemi.
Il punto è che gli studiosi si aspettavano un aumento dei casi di influenza, e anche delle polmoniti, rispetto agli scorsi anni, a causa del rilascio delle restrizioni anti-covid che in Cina sono state pesantemente abusate negli ultimi anni.
Un picco era quindi atteso.
Però. Però nessuno si aspettava questi numeri, tant’è che hanno insospettito più di uno scienziato e infine si è attivata anche un’indagine dell’OMS. A ottobre la polmonite da Mycoplasma è anche entrata in modo molto inusuale nel sistema di sorveglianza delle autorità sanitarie cinesi.
Autorità che hanno rassicurato il mondo: nessun nuovo patogeno è la causa di queste polmoniti, che sono solo il risultato della normale ondata influenzale autunnale aggravata dal rilascio delle restrizioni anti covid che hanno indebolito la popolazione prevenendone l’esposizione ai patogeni.
L’OMS ha supinamente accettato questa spiegazione, d’altra parte, come abbiamo imparato nel 2020, l’OMS ha nella Cina uno dei suoi azionisti di riferimento e finora si è sempre ben guardata dal contraddirla.
Mezza verità
La dichiarazione delle autorità cinesi tuttavia è una mezza verità. Le polmoniti da Mycoplasma non sono effettivamente un inedito e sembrerebbe corrispondere al vero l’affermazione secondo cui non sia stato individuato alcun nuovo patogeno.
Tuttavia, le cose potrebbero addirittura essere più gravi di così.
Come riporta Foreign Policy:
The general acceptance that China is not covering up a novel pathogen this time appears reassuring. In fact, however, China could be incubating an even greater threat: the cultivation of antibiotic-resistant strains of a common, and potentially deadly, bacteria.
La polmonite causata da Mycoplasma non è normalmente una malattia grave, ha sintomi lievi e generalmente colpisce i bambini con un basso tasso di mortalità. Non è possibile vaccinarsi e non risponde alla maggior parte degli antibiotici, a causa delle caratteristiche del batterio che la causa. Normalmente gli adulti, che sono stati esposti per un lungo arco della vita all’agente patogeno, raggiungono autonomamente una immunità naturale.
Purtroppo a causa del fatto che sono pochi gli antibiotici a cui questo batterio risponde, le poche informazioni che giungono dalla Cina ci mettono in allarme.
E lo fanno perché parlano di un elevatissimo tasso di antibiotico resistenza di questa forma di polmonite, che sarebbe diventata immune ai macrolidi, l’unica classe di antibiotici considerata sicura per i bambini sotto gli otto anni di età.
E questo lo sappiamo direttamente dalle autorità cinesi.
La cosa ancora più spaventosa è che l’OMS ha considerato questa epidemia poco preoccupante a livello globale proprio in virtù del fatto che la malattia può essere facilmente curata con gli antibiotici. Una spiegazione agghiacciante, viste le premesse.
Eppure l’antibiotico resistenza (in generale) oggi nel mondo fa già molti più morti del covid, ed è una preoccupazione seria e ben conosciuta.
Purtroppo non sappiamo neppure se l’OMS ha chiesto conto alla Cina di eventuale resistenza di questa forma di polmonite alla doxiciclina e ai chinoloni, i due antibiotici che possono essere utilizzati per curare questa malattia negli adulti.
Perché proprio in Cina?
In tutto questo bisogna considerare che la Cina fa un uso esteso e probabilmente eccessivo di antibiotici. Anche durante la crisi del Covid i cinesi hanno utilizzato antibiotici come fossero acqua fresca, e questo aumenta le probabilità che si sia sviluppato un batterio con caratteristiche di antibiotico resistenza, ecco perché la notizia è ancor più preoccupante e non giunge completamente inaspettata.
Cosa non si sa
Ci sono tuttavia ancora molte cose oscure.
Non si conosce il dato esatto di mortalità di questa forma di polmonite, perché la Cina non condivide queste informazioni.
Non si sa, come già detto, quale sia il livello di resistenza agli antibiotici che possono utilizzare gli adulti.
Non si sa, e c’è il sospetto che possa essere così, se la malattia in combinazione con influenza o covid, possa dare luogo a sintomi peggiori e aggravarsi.
Cosa fare?
Alla luce di tutto questo manterrei un approccio di sana preoccupazione, senza scadere nel panico. L’epidemia, in Cina, è reale. È un fatto anche l’antibiotico resistenza nelle classi di antibiotici usate nei bambini sotto gli otto anni, e la preoccupazione delle stesse autorità cinesi.
Tuttavia, la malattia sembrerebbe meno contagiosa del Covid. Non è detto che si possa velocemente espandere e non è detto che possa causare un’escalation come quella vista nel 2020, perciò non mi farei prendere dal panico.
Vi darò maggiori informazioni non appena saranno disponibili, ovviamente.