Rompiamo il silenzio estivo ritornando su queste spoglie pagine parlando di qualcosa che mai avrei detto ancora così scottante: il complotto dell’allunaggio, una teoria bislacca che vorrebbe convincerci che non è vero che l’uomo è stato sulla Luna. Anzi forse sì, ma non quella volta là. Anzi, non lo so, ma di sicuro le immagini e i filmati sono fasulli.
Teoria simile a quella che ci vorrebbe convincere dell’innocenza di Chico Forti. A questo proposito vi ricordo che a settembre sarò a Miami insieme a Marco Strano, a presentare al Miami Dade Police Department (e non solo) il nostro lavoro sul caso Chico Forti. Se qualcuno se lo fosse perso, ecco qui il mio documentario. Dal giorno della sua pubblicazione sono accadute diverse cose: sono stato minacciato di morte più volte, e altrettante sono stato in questura per denunciarle; mi è stata scatenata contro una tempesta di odio e violenza da uno dei programmi radiofonici più seguiti d’Italia, anzi, dal più seguito in assoluto, poiché il suo conduttore è uno strenuo sostenitore dell’innocenza di Chico Forti e oltre a minacciarmi ha ritenuto di dover aizzare la folla contro di me e Marco Strano.
Ma è anche successo che ho avuto accesso a molte più informazioni e documenti del processo che Chico Forti ha subito, cosa che del resto era lo scopo principale del nostro agitare le acque. E sapete una cosa? Gli elementi di colpevolezza alla luce del materiale che si è aggiunto sono ancora più gravi, grandi e profondi di quanto avessi contezza, tanto che pensare anche solo lontanamente che Forti possa essere davvero innocente è semplicemente folle.
Che sia finito il tempo in cui la difesa, da sola, può raccontare ciò che vuole e imbastire raccolte fondi e onde più o meno anomale in favore di un evidente colpevole? Staremo a vedere, ma sappiate che presto arriveranno dirompenti novità (per gli italiani, in Usa questa boiata non è manco mai stata sul tavolo di discussione, ma con 23 anni di ritardo ci arriviamo anche noi).
Vi parlavo di Luna, perché non mi riesco a capacitare della furia popolare, forcone alla mano, con cui si è presi d’assalto quando si parla di spazio ed esplorazione spaziale. Recentemente mi è capitato di toccare l’argomento di sfuggita su uno short, pubblicato su Instagram e YouTube. Apriti cielo.
Vi dirò, sono convinto che si tratti di un grande esperimento sociale. Non voglio e non posso credere che ci sia una fetta così eterogenea della società in preda a deliri di questa portata, perché il problema è che non parliamo soltanto di “uomini della strada”, ma anche di professori universitari, professionisti, intellettuali, gente che dovrebbe avere un metodo nello studio di un fenomeno.
Metodo che scompare dinnanzi all’esplorazione lunare.
È accettabile che la casalinga di Voghera si faccia convincere dalle domande, tutte capziose e basate su manipolazioni scientifiche, del documentario American Moon. È inaccettabile che lo faccia un docente di economia.
Con lo stesso anti-metodo si può dire tranquillamente che la bomba nucleare non sia mai stata inventata, e da Hiroshima e Nagasaki in poi abbiamo vissuto un secolo di menzogne dove la minaccia di escalation atomica è stata solo uno spauracchio da cartone animato.
Mi stupisce che ancora nessuno abbia elaborato questa stuzzicante teoria.
Voglio pensare che tutto questo sia un esperimento sociale, un cuneo per spaccare e aprire come un cocco la testa della parte più sanguigna delle popolazione, e instillarci dentro tutta una serie di convinzioni e di anti-metodi che getteranno nel caos e nella sfiducia interi continenti.
Magari un giorno scopriremo che è stato un finissimo piano di guerra non convenzionale di qualche oscuro generale cinese. Vai a sapere.